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In assenza del suo legittimo signore, il patriarca senza vita del [[Casato Narikopolus]] - [[Iomedae]] governò la città di [[Kantaria]] nel [[Cheliax]] per un anno e un giorno, finendo nel 3831 CA, mentre il suo signore era scomparso. Questo regno portò prosperità alla città, nonostante i costanti attacchi dei [[Mutaforma]] chiamati [[Cacciatore Senza Volto|Cacciatori Senza Volto]] controllati da [[Maestro Velato|Maestri Velati]], con cui ha combattuto personalmente.
In assenza del suo legittimo signore, il patriarca senza vita del [[Casato Narikopolus]] - [[Iomedae]] governò la città di [[Kantaria]] nel [[Cheliax]] per un anno e un giorno, finendo nel 3831 CA, mentre il suo signore era scomparso. Questo regno portò prosperità alla città, nonostante i costanti attacchi dei [[Mutaforma]] chiamati [[Cacciatore Senza Volto|Cacciatori Senza Volto]] controllati da [[Maestro Velato|Maestri Velati]], con cui ha combattuto personalmente.
===Undicesimo Atto===
===Undicesimo Atto===
Nel suo Undicesimo, ed ultimo, Atto miracoloso prima di [[Asceso|Ascendere]] alla [[Divinità]], [[Iomedae]] gettò il suo mantello davanti a lei nella fossa della ''[[Pietrastella]]'' ad [[Absalom]]; il comune panno di lana si raddrizzò e si espanse in una passerella solida attraverso il varco, permettendole di entrare nella Cattedrale e di fare il Test. [2]
Nel suo Undicesimo, ed ultimo, Atto miracoloso prima di [[Asceso|Ascendere]] alla [[Divinità]], [[Iomedae]] gettò il suo mantello davanti a lei nella [[Fossa della Pietrastella]] ad [[Absalom]]; il comune panno di lana si raddrizzò e si espanse in una passerella solida attraverso il varco, permettendole di entrare nella [[Cattedrale della Pietrastella]] e di fare la ''[[Prova della Pietrastella]]''.
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Fonte: https://pathfinderwiki.com/wiki/Acts_of_Iomedae

Versione delle 12:26, 11 lug 2019

Gli Atti di Iomedae furono undici miracoli compiuti dalla Dea Iomedae in tutto l'Avistan e Il Garund come dimostrazione della potenza di Aroden. Raccontati nel sacro testo della sua fede (chiamato anche semplicemente gli Atti tra i suoi fedeli), ciascuno dei leggendari episodi di eroismo della Dea mortale fornisce un esempio delle virtù di Iomedae. I dettagli delle storie variano tra le regioni, sebbene abbiano tutti gli stessi temi generali. La stessa Iomedae riconosce che le lezioni stesse sono importanti, non i particolari.

Gli Atti

Primo Atto

Iomedae prima uccise Nakorshor'mond, tagliando i corpi incoscienti del suo circolo dallo stomaco della bestia.

Secondo Atto

Nel suo secondo atto miracoloso, sconfisse una Congrega di Megere nella città di Elarg a Sargava, liberando la città dalla loro tirannia.

Terzo Atto

Dalla schiena di un Grifone volante, colei che sarebbe presto diventata una Divinità tagliò le ali di Segruchen il Gargoyle di Ferro dal suo corpo, facendo precipitare il cosiddetto “Re di Barrowood” sul terreno dove lo uccise nel cratere provocato dalla caduta prima che lui fosse riuscito a fuggire.

Quarto Atto

Invocando Arazni, l'allora Araldo di Aroden, Iomedae convinse un reggimento di Cavalieri mortalmente feriti nella Seconda Battaglia di Encarthan a mantenere la propria posizione contro un'orda di Spettri finché alla’alba i rinforzi arrivarono per salvarli.

Quinto Atto

In quello che ora è considerato il suo quinto atto miracoloso, Iomedae sconfisse Erum-Hel nella Battaglia dei Tre Dolori (la stessa battaglia in cui Tar-Baphon restituì il corpo di Arazni ai Cavalieri di Ozem), costringendo il menomato Signore dei Mohrg a nascondersi nel profondità di Orv.

Sesto Atto

Iomedae rifaceva istantaneamente la sua Spada - magicamente distrutta dal “Tiranno Sussurrante” - fondendola con una preghiera e un giuramento per porre fine al Male del re-Mago creando l'artefatto Lama del Cuore nel 3826 CA.

Settimo Atto

Il Settimo Atto è la chiamata della Luce Imperitura ad Absalom, che viene commemorata nella settima chiesa. Mentre una terribile tempesta avvolgeva la città nell'oscurità, un branco di Ghoul di Mare attaccò la città. L'allora mortale Iomedae chiamò la Pietrastella per illuminare la città; la Cattedrale della Pietrastella brillava di fuoco blu, e le stelle brillavano raggi di luce che colpivano i Demoni e permettevano a Iomedae e ai difensori della città di distruggerli.

Ottavo Atto

Convincere il Cavaliere Tombale conosciuto come il Principe Nero a gettarsi sulla sua Spada come punizione per il suo male è considerato l'Ottavo Atto di Iomedae. Questo suicidio virtuoso ha riscattato l'Anima del Cavaliere Non Morto e gli ha permesso di essere giudicato nelle sale di Aroden.

Nono Atto

Per liberare nove Cavalieri retti dalla prigionia del Vampiro-Mago Basilov, Iomedae diede nove gocce del proprio sangue; quando Basilov tentò di riconquistarli, lei e i Cavalieri lo uccisero.

Decimo Atto

In assenza del suo legittimo signore, il patriarca senza vita del Casato Narikopolus - Iomedae governò la città di Kantaria nel Cheliax per un anno e un giorno, finendo nel 3831 CA, mentre il suo signore era scomparso. Questo regno portò prosperità alla città, nonostante i costanti attacchi dei Mutaforma chiamati Cacciatori Senza Volto controllati da Maestri Velati, con cui ha combattuto personalmente.

Undicesimo Atto

Nel suo Undicesimo, ed ultimo, Atto miracoloso prima di Ascendere alla Divinità, Iomedae gettò il suo mantello davanti a lei nella Fossa della Pietrastella ad Absalom; il comune panno di lana si raddrizzò e si espanse in una passerella solida attraverso il varco, permettendole di entrare nella Cattedrale della Pietrastella e di fare la Prova della Pietrastella.


Fonte: https://pathfinderwiki.com/wiki/Acts_of_Iomedae