Caronte

Caronte
Divinità Maggiore
Titoli Cavaliere della Morte
Traghettatore
Allineamento Neutrale Malvagio
Sfere di Influenza Morte
Adoratori Traghettatori, profanatori di tombe, becchini, non morti, Urdefhan e aspiranti all'immortalità
Allineamento dei Chierici
Domini Concessi Morte, Male, Protezione, Conoscenza, Acqua
Arma Preferita Bastone Ferrato

Caronte è il cavaliere della morte, un antico, e probabilmente il più potente Arcidaemon di Abaddon. È il signore del Fiume Stige, e il traghettatore delle anime perdute nell'Abisso. Caronte è servito dai suoi diaconi: i Tanadaemon.

Storia

Caronte, il Cavaliere della Morte e Traghettatore dello Stige, è antico anche rispetto agli altri Cavalieri. Si dice che, dei quattro, lui sia l'originale Cavaliere, il primo (e solo) Signore della Morte. Eppure il titolo di Caronte offusca quello che è il suo vero interesse: non semplicemente la morte nel suo complesso, che è l' ambito di interesse di tutti i daemon, ma in modo specifico la morte per vecchiaia. Perfino i mortali più virili alla fine soccombono a questo destino incombente, e sotto questo punto di vista, non sorprende che il Traghettatore sia considerato il più potente dei Quattro Cavalieri. Come l'inevitabile fine della mortalità, la pazienza di Caronte è leggendaria, e più di ogni altro Cavaliere, lui guarda ai suoi obbiettivi nell'ottica del lungo termine, è disposto a sacrificare un guadagno immediato per una vittoria finale garantita. Caronte non è semplicemente il più paziente ma è anche il più riservato della sua specie. Essendo il più antico dei cavalieri, possiede conoscenze su molte cose che sono state dimenticate prima ancora che la sua specie iniziasse a vivere, e a dispetto della sua età, Caronte non è mai stato sfidato (o perlomeno nessuno ne parla) dal momento che è salito al potere alle origini di Abaddon.
La forma tipica di Caronte è simile a quella dei suoi Tanadaemon, e molte persone presumono che i suoi diaconi siano stati formati a sua immagine. Alcuni studiosi, tuttavia, portano avanti un'altra teoria. Secondo il loro pensiero, Caronte è così antico che la sua esistenza è precedente alla creazione della vita umanoide. Pertanto essi concludono che la forma che osserviamo è una sembianza acquisita in tempi moderni, o altrimenti è una facciata tenuta da uno dei suoi servitori, che funge da portavoce per qualcosa di più alieno che si cela nelle profondità delle acque del Fiume Stige. Oppure, magari, Caronte è lo Stige, il fiume delle anime dissolte e delle memorie dimenticate che tempo addietro ha acquisito la ragione ed è diventato senziente. Le teorie si avvicendano una dopo l'altra, ma in definitiva, tutte queste speculazioni sono discutibili. Caronte semplicemente è.
Sebbene lo si incontri la maggior parte delle volte sulla sua barca, il Traghettatore possiede anche una cavalcatura: l'Incubo di Chloros. Come il suo padrone, il corpo di questo incubo è scheletrico e pallido, la carne che gli rimane è secca, mummificata e consumata dal tempo. Dei Quattro, il suo destriero è il più orribile, dal momento che il suo tocco risucchia la vita, e in aggiunta il suo sguardo porta con forza ad invecchiare rapidamente, spingendo le vittime verso l' inevitabile morte che le aspetta.
I daemon al servizio dei Caronte si spingono in tutto Abaddon, spesso percorrono il Fiume Stige verso altre mete del cosmo, a caccia di anime in nome del loro padrone. A differenza dei servitori degli altri Cavalieri, quelli di Caronte agiscono in modo velato e sottile, eppure mietono tante anime quanto gli altri. Si dice che Caronte operi al fianco dei suoi servitori, cacciando le anime allo stesso modo, e si dice che alzando lo sguardo verso uno dei suoi Tanadaemon quella che si avrebbe di fronte sarebbe la faccia di Caronte stesso. Vere o no, le voce influenzano il modo in cui gli altri daemon interagiscono con quelli scelti da Caronte.
Non tutte le anime catturate in nome di Caronte vengono completamente consumate. Molti daemon che non fanno parte della cerchia dei diaconi catturano o divorano parzialmente le anime, e tali anime disperate vengono vomitate nello Stige. Il loro effluvio ribolle e lentamente si trasforma nei corpi delle vittime, degradati e alla deriva, così come apparivano in vita, tali anime si dibattono alla ricerca di un appiglio nelle sudicie acque prima di essere ripescate dalla corrente dai Tanadaemon di Caronte.
Quando Caronte e i suoi servitori vengono avvicinati autonomamente da un' anima il più delle volte la portano semplicemente alla dannazione. Altre volte, invece, possono legittimamente fare dei patti, i loro contratti impiegano centinaia o addirittura migliaia d'anni per svilupparsi. All'inizio, questi accordi possono riguardare il salvare un'anima dalla sua giusta vita dell'aldilà in un piano spiacevole, trasportare un gruppo di avventurieri nel luogo dove devono andare, o salvare un intera nazione del Piano Materiale o un mondo da un disastro naturale o artificiale. Però, con l'avanzare del tempo, i termini dell'accordo iniziano a richiedere il conto e alla fine i forzieri di Caronte straripano di anime scioccamente vendute dai loro proprietari.
I trattati di Caronte gli sono utili anche in altri modi, perfino con i suoi soci tra i Quattro che spesso acconsentono in silenzio alla sua autorità. In passato, Caronte ha trattato con dozzine di divinità disperate e sul punto di morte, con arcidemoni e interi mondi, offrendo loro aiuto in cambio di un pagamento in anime, sapendo nel mentre che in ogni caso gli accordi andavano ben oltre la salvezza. Quando costoro alla fine muoiono, egli li reclama, e nel suo dominio si tengono banchetti demoniaci di ineffabile grandezza, a rivelare l' entità della carneficina.
Prove del fatto che l' influenza del Traghettatore si estenda oltre ogni dove si possono trovare in tutti i Piani. Un esempio è il daemoniaco costrutto conosciuto come Portatore di Polvere, che risiede quiescente nelle profondità di Caina negli Inferi. Forgiato da Caronte insieme ad altri due Cavalieri da tempo morti (e si dice che sia stato infuso con lo spirito di un terzo) questo orribile meccanismo distrusse un' intera civiltà mortale forzandola ad invecchiare fino a diventare polvere con un eclatante abuso delle leggi del tempo. L'atto fece adirare Asmodeus, che si impadronì del costrutto, ma quest' ultimo risiede ancora all' Inferno, in attesa di un' altra occasione per devastare il Piano Materiale e restituire quelle anime al Traghettatore.
Caronte ha negoziato un patto daemoniaco con Urgathoa e Zyphus, invitando le due divinità a risiedere ad Abaddon in cambio della protezione delle anime dei loro adoratori dagli Astradaemon sul Piano Astrale. I culti di Caronte e di Zyphus occasionalmente entrano in conflitto, ma entrambi i patroni preferirebbero abbandonare i loro adoratori che infrangere il patto.
Come incarnazione della morte per vecchiaia, Caronte ripudia l' estensione magica della vita mortale. Eppure paradossalmente i Cavalieri fanno attivamente patti per diffondere la creazione di Lich, vampiri e altre forme di non morte. Caronte sa che questi fantocci immortali diffondono più morte nei loro mondi, e che perfino la libertà dall' invecchiamento non rappresenta l' invulnerabilità (quando questi "immortali" alla fine vengono sconfitti, le loro anime sono legate a Caronte). Altre modalità di estensione della vita (Arcane, alchemiche o tecnologiche) sono cacciate con zelo e distrutte o derubate dai servitori di Caronte, e il suo palazzo al di sotto dello Stige si suppone contenga un tesoro inestimabile di artefatti legati al raggiungimento della vita eterna.

Empio simbolo

Il simbolo di Caronte è un teschio la cui mandibola è serrata in un ghigno, le orbite sono coperte da due monete d' oro.


Fonte: http://www.pathfinderwiki.com/wiki/Charon