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GashadokuroGS 13 PE: 25.600

Le ossa e i teschi di una miriade di creature più piccole tracimano dalle giunture e dalle costole di questo scheletro gigantesco.
Allineamento: NM
Categoria: Non Morto Enorme

Non Morto

I Non Morti sono creature un tempo viventi animate da forze spirituali o soprannaturali. Una creatura Non Morta ha i seguenti privilegi:

Tratti

Un Non Morto possiede i seguenti tratti (se non è indicato diversamente nella descrizione della creatura).

Iniziativa: +4
Sensi: Scurovisione 18 m; Percezione +20
Aura: Fame (18 m, CD 25)

Difesa

CA: 28, contatto 8, impreparato 28 (+20 Naturale, -2 Taglia)
PF: 180 (19d8+95)
Tiri Salvezza: Tempra +11, Riflessi +6, Volontà +14
RD: 10/contundente
Immunità: Tratti dei Non Morti
Capacità Difensive: Resistenza ad Incanalare +4

Attacco

Velocità: 9 m
Mischia: morso +22 (2d8+10 più Afferrare), 2 artigli +23 (2d6+10/19-20)
Attacchi Speciali: Consumare Cadavere, Inghiottire (6d6 danni contundenti, CA 20, 18 PF), Soffio (cono di 9 m, 12d6 danni contundenti, Riflessi CD 24 dimezza, utilizzabile ogni 1d4 round)
Spazio: 4,5 m
Portata: 4,5 m

Statistiche

Caratteristiche: Forza 30, Destrezza 11, Costituzione -, Intelligenza 6, Saggezza 17, Carisma 21
Bonus di Attacco Base: +14
BMC: +26 (+28 Spingere, +30 Lottare)
DMC: 36 (38 contro Spingere)
Talenti: Arma Focalizzata (artiglio), Attacco Poderoso, Colpo Terrificante, Colpo Vitale, Critico Migliorato (artiglio), Incalzare, Incalzare Potenziato, Iniziativa Migliorata, Prodezza Intimidatrice, Spingere Migliorato
Abilità: Intimidire +32, Percezione +20, Scalare +23
Linguaggi: Comune (non può parlare)

Capacità Speciali

Afferrare (Str)

Se una creatura con questo attacco speciale colpisce con l'attacco indicato (di solito un artiglio o il morso), infligge danni normali e può tentare di Cominciare una Lotta come Azione Gratuita senza provocare Attacchi di Opportunità. A meno che non sia diversamente indicato, afferrare funziona solo contro avversari della stessa taglia o inferiore a quella della creatura. La creatura che afferra può scegliere di condurre la lotta normalmente o di trattenere l'avversario soltanto con la parte del corpo che ha utilizzato per afferrarlo. In questo caso, subisce una penalità di –20 alle Prove di Manovra in Combattimento effettuate per mantenere la presa, ma non ottiene la condizione In Lotta. La creatura non infligge danni aggiuntivi con una presa, a meno che non abbia l'attacco speciale Stritolare. Se la creatura non può stritolare, ogni prova di lottare successiva infligge automaticamente alla creatura trattenuta il danno indicato per l'attacco che ha stabilito la presa. Altrimenti, infligge anche il danno dello stritolamento (per l'ammontare indicato nella descrizione della creatura).

Le creature con l'attacco speciale afferrare ottengono bonus +4 alle manovre in combattimento effettuate per iniziare e mantenere una lotta. A meno che non sia diversamente indicato, afferrare funziona solo su avversari non più grandi della taglia della creatura. In caso contrario, viene indicato nella riga attacchi speciali della creatura.

Aura di Fame (Sop)

Un gashadokuro emette una potente aura che induce un intenso dolore dovuto alla fame in tutte le creature entro il raggio d'azione. Ogni creatura entro 18 metri deve superare un Tiro Salvezza su Tempra con CD 24 o diventa Affaticata e soccombe alla fame soprannaturale del gashadokuro, subendo 2d6 danni non letali alla fine del proprio turno ogni round in cui rimane nell'aura. Anche dopo essere uscita dall'area o avere ucciso il gashadokuro, una creatura influenzata continua a sentire i morsi della fame e non può curarsi i danni non letali inferti da questa capacità finché non Consuma del Cibo.

Consumare Cadavere (Sop)

Se un gashadokuro che uccide una creatura usando la sua capacità inghiottire, assimila automaticamente il corpo della vittima, ottenendo un numero di Punti Ferita pari al punteggio di Costituzione di quest'ultima. Le creature assimilate non possono essere riportate in vita se non tramite un incantesimo Desiderio o Miracolo finché il gashadokuro che le ha divorate non viene distrutto.

Inghiottire (Str)

Se una creatura dotata di questo attacco speciale comincia il suo turno con un avversario In Lotta all'interno della sua bocca (vedi Afferrare), può tentare una nuova prova di manovra di combattimento (come se cercasse di bloccare un avversario). Se ha successo, ingoia la preda, che subisce i danni dal morso. A meno sia diversamente indicato, l'avversario può essere al massimo di una categoria di taglia inferiore a quella della creatura che lo inghiotte. Essere inghiottiti fa subire danni ad ogni round. L'ammontare ed il tipo di danno varia, e viene descritto nelle statistiche della creatura. Una creatura inghiottita mantiene la condizione In Lotta, ma non la creatura che l'ha inghiottita. Una creatura inghiottita può tentare di liberarsi con un'arma leggera tagliente o perforante (l'ammontare del danno da infliggere è pari a 1/10 dei punti ferita totali della creatura, o tentare di sfuggire alla lotta. La Classe Armatura dell'interno di una creatura capace di inghiottire è normalmente 10 + metà della sua armatura naturale senza modificatori per Destrezza o taglia. Se una creatura inghiottita si apre una via di fuga, la creatura che l'ha inghiottita non può utilizzare di nuovo la capacitò inghiottire fino a quando il danno non è stato guarito. Se la creatura inghiottita sfugge alla lotta, il successo la riporta nella bocca della creatura, dove può essere morsa o inghiottita di nuovo.

Resistenza ad Incanalare (Str)

Una creatura dotata di questa qualità speciale (solitamente un Non Morto) è più resistente alle capacità di Chierici e Paladini. Le creature con resistenza ad incanalare aggiungono il bonus indicato ai Tiri Salvezza effettuati per resistere agli effetti di Incanalare Energia, inclusi gli effetti che si basano su Incanalare Energia (come il talento Comandare Non Morti).

Soffio (Sop)

Un gashadokuro può esalare un soffio di schegge d'osso come Azione Standard.

Tratti dei Non Morti (Str)

I Non Morti sono immuni a Malattie, effetti di influenza mentale (charme, compulsioni, finzioni, trame ed effetti di morale), effetti di morte, Paralisi, sonno, Stordimento, Veleno e qualsiasi effetto che richieda un TS su Tempra (a meno che l'effetto si applichi anche agli oggetti o non sia innocuo). I Non Morti non subiscono risucchi di caratteristica, Risucchi di Energia o Danni Non Letali. I non morti sono immuni ai danni alle caratteristiche fisiche (Forza, Destrezza, Costituzione), oltre che all'Affaticamento e all'Esaurimento. I Non Morti non rischiano la morte per danno massiccio.

Ecologia

Ambiente: Qualsiasi
Organizzazione: Solitario
Tesoro: Standard

Descrizione

I Gashadokuro sono enormi scheletri nati a seguito di una mortale carestia, in cui le innumerevoli vittime della tragedia si sono fuse insieme in un colosso non morto che continua a essere spinto dalla fame anche nella morte. Sebbene all'inizio un gashadokuro possa sembrare lo scheletro di un qualche gigantesco umanoide, i detriti che si muovono attraverso le sue giunture e la sua letale capacità di assorbire altre creature rivela subito che l'orrore animato è qualcosa di molto peggio.

La grandezza di un gashadokuro dipende dalla vastità della carestia che ha causato la sua nascita, con devastanti mancanze di cibo che creano i gashadokuro più grandi. Un tipico gashadokuro è alto 9 metri e pesa fino a 2,5 tonnellate.

Ecologia

I Gashadokuro di solito si formano sulla scia di orribili disastri naturali come inondazioni, siccità e tempeste devastanti che rovinano i raccolti e lasciano migliaia di persone senza cibo. Quando la fame si trasforma in carestia e la carestia in morte, gli spiriti dei defunti a volte lasciano un frammento del loro dolore e della loro fame incastrato nei loro corpi fisici. Quando i cadaveri infestati iniziano a decomporsi e ad affondare nel terreno, le ossa non fertilizzano le larve e le piante vicine come farebbe qualsiasi osso ricoperto di carne, ma diventano invece fameliche, assorbendo innumerevoli parassiti e mostrando le prime scintille di energia non morta quando cominciano a muoversi da sole nella terra. Le ossa maledette delle vittime morte di fame si raggruppano sottoterra e quando finalmente si uniscono tra loro e assumono la forma del gashadokuro, questa mostruosità non morta emerge dal terreno e si incammina in un'eterna ricerca volta a soddisfare la sua fame ultraterrena.

Anche se il suo corpo è composto principalmente da ossa e altri materiali organici non del tutto decomposti, un gashadokuro è comunque dotato di una mente propria e di una scintilla d'intelligenza. L'intelletto di così tante creature che una volta vivevano e ora sono unite insieme è rudimentale, ma oscuro e scaltro. Il colosso non morto usa i suoi istinti ferini per dare la caccia alle creature viventi, cercando in eterno di placare il suo insaziabile ricordo collettivo della fame. I denti di un gashadokuro, grandi come lapidi, e le sue unghie dentellate sono più che sufficienti a distruggere la maggior parte dei nemici, ma il mostro può ricorrere anche a semplici attrezzi, come un tronco d'albero sradicato usato come randello, quando ha bisogno di un'arma per schiacciare un avversario.

Come si facesse macabra beffa della digestione umana, un gashadokuro porta una vittima morta tra le fauci e ingloba il cadavere tra gli innumerevoli corpi in putrefazione all'interno della cavità del suo grande petto. In pochi secondi il cadavere si trasforma in fragili ossa bianchissime, mentre le cose che possiede e non possono essere digerite cadono a terra attraverso gli spazi dello scheletro quando il gigante avanza. Solo quando la cassa toracica del gashadokuro è piena delle ossa delle sue vittime, la sua terribile fame viene saziata. Eppure, man mano che la creatura cammina e le piccole vestigia dei suoi pasti scivolano fuori dallo scheletro, il gashadokuro comincia nuovamente ad avere fame e riprende a cacciare nuove prede. Un gashadokuro caccia e uccide qualsiasi cosa, il suo appetito non conosce confini. Predilige comunque le creature più grandi, nella speranza che tale cibo metta fine alla sua fame perenne. Si racconta di allevatori che senza saperlo hanno fatto crescere le proprie mandrie in luoghi infestati da un gashadokuro e si sono svegliati trovando al loro posto solo una scia di ossa prematuramente sbiancate che portava lontano, unico indizio del destino degli animali.

Anche se le ossa custodite all'interno del torso del gashadokuro servono per alleviare la fame della creatura, il colosso le usa come armi letali contro prede più formidabili. In combattimento un gashadokuro lancia una terribile esplosione di frammenti ossei verso i suoi nemici, che scorticano i nemici, spogliano gli alberi della corteccia e perforano perfino una cotta di maglia. Dopo aver massacrato i suoi avversari, il gashadokuro prende i corpi sanguinanti e li consuma in un orribile pasto, trasformando le ossa delle vittime in carburante aggiuntivo dei suoi letali attacchi.

Habitat e Società

I Gashadokuro possono sorgere da praticamente qualsiasi terreno, anche se sono più comuni nelle lande aride e prosciugate di ogni risorsa, come i deserti roventi o le tundre ghiacciate. Tuttavia, anche le aree urbane possono dar luogo a questi orribili predatori se la popolazione soccombe alla giusta combinazione di fame e disperazione. Una volta formato, un gashadokuro ha un'autonomia illimitata. Per sfamarsi, tali orrori spesso si allontanano anche di centinaia di chilometri dal luogo dove sono emersi.

Nonostante sia in grado di comprendere il linguaggio comune degli individui morti di fame che gli hanno dato vita, non è possibile contrattare con un gashadokuro, e la creatura non forma alleanze di nessun genere, neppure con i suoi simili. È solo la sua voracità a spingerlo ad avanzare, e non fa nessuna distinzione tra vittime buone o malvagie, scatenando il caos dovunque vada a prescindere dal bersaglio della sua eterna fame. La tenace distruttività di un gashadokuro spesso induce anche i più antichi e acerrimi rivali a stipulare precarie alleanze per liberare la terra dalla sua mostruosa presenza. Di tanto in tanto qualche chierico malvagio o potente necromante riesce a piegare un gashadokuro alla sua volontà e a scatenare il mostro come flagello contro i propri nemici. Tuttavia sono pochi quelli che corrono tale rischio, perché la maggior parte degli incantatori malvagi sa che se dovesse perdere il controllo su un mostro tanto potente, le conseguenze sarebbero atroci.

La creazione intenzionale di un gashadokuro è qualcosa di praticamente inaudito, in quanto produrre le sofferenze e le privazioni necessarie per creare una tale fame di massa richiede tempo e uno sforzo concertato che in pochi sono grado di mantenere. Ci sono state però circostanze in cui governanti particolarmente efferati hanno cercato di ottenere il potere di un tale golia non morto, lasciando morire di fame la propria gente per poi usare il mostro che ne derivava come arma da guerra o per qualche altro scopo detestabile. Più spesso, invece, qualche crudele signore della guerra o spietato generale intenzionato a creare questa orribile bestia ha intrapreso la via opposta, tentando di privare i propri nemici degli approvvigionamenti di cibo, colpendo in questo modo la nazione nemica due volte: prima con la carestia che affama gli abitanti e poi con il gashadokuro che emerge dalla terra ansioso di distruggere coloro che un tempo forse erano i suoi alleati e consanguinei.


Fonte: Gashadokuro