TetrolimulusGS 11 PE: 12.800

Da un corpo simile a quello di uno strano granchio spunta il torso di una mantide religiosa, protetto da una corazza simile a quella di un crostaceo. I movimenti ondeggianti dei suoi artigli affilati sono ipnotici, mentre inarca il lungo pungiglione caudale simile a uno stocco.
Allineamento: NM
Categoria: Bestia Magica (Acquatico) Grande

Bestia Magica

Le bestie magiche sono simili agli animali ma possono avere un punteggio di Intelligenza superiore a 2 (nel qual caso la creatura capisce almeno un linguaggio, pur non essendo necessariamente in grado di parlarlo). Le bestie magiche hanno di solito capacità soprannaturali o straordinarie, ma a volte hanno soltanto un aspetto o un comportamento bizzarro. Una bestia magica ha i seguenti privilegi.

Tratti

Una bestia magica possiede i seguenti tratti (se non è indicato diversamente nella descrizione della creatura).

  • Scurovisione 18 metri.
  • Visione Crepuscolare.
  • Competente soltanto nelle sue armi naturali.
  • Competente in nessun tipo di armatura.
  • Le bestie magiche respirano mangiano e dormono.

Sottotipo Acquatico

Queste creature hanno sempre una velocità di Nuotare e possono muoversi in acqua senza effettuare prove di Nuotare. Non possono respirare aria a meno che non abbiano la qualità speciale Anfibio. Le creature del Sottotipo Acquatico considerano Nuotare sempre come Abilità di Classe.

Iniziativa: +8
Sensi: Scurovisione 18 m, Visione Crepuscolare; Percezione +7

Difesa

CA: 27, contatto 13, impreparato 23 (+4 Destrezza, +14 Naturale, -1 Taglia)
PF: 147 (14d10+70)
Tiri Salvezza: Tempra +16, Riflessi +13, Volontà +7
Resistenze: Freddo 10

Attacco

Velocità: 15 m, Nuotare 15 m
Mischia: 2 artigli +19 (2d6+6/x4), pungiglione +17 (1d6+3 più Veleno)
Attacchi Speciali: Balzare
Spazio: 3 m
Portata: 3 m

Statistiche

Caratteristiche: Forza 22, Destrezza 18, Costituzione 21, Intelligenza 3, Saggezza 12, Carisma 9
Bonus di Attacco Base: +14
BMC: +21
DMC: 35
Talenti: Correre, Iniziativa Migliorata, Multiattacco, Resistenza Fisica, Stoccata, Tempra Possente, Volontà di Ferro
Abilità: Percezione +7, Scalare +10, Sopravvivenza +14
Qualità Speciali: Anfibio, Padronanza delle Zone Costiere

Capacità Speciali

Anfibio (Str)

Creature dotate di questa qualità speciale hanno il Sottotipo Acquatico, ma possono sopravvivere indefinitamente sulla terraferma.

Balzare (Str)

Quando una creatura con questo attacco speciale compie una Carica, può effettuare un attacco completo (incluso l'attacco con gli speroni, se lo possiede).

Padronanza delle Zone Costiere (Str)

Grazie ai molti arti che l'essere per metà granchio gli fornisce, il tetrolimulus è in grado di ignorare gli effetti del Terreno Difficile o irregolare. Questa capacità non si applica al terreno manipolato magicamente per ostacolare i movimenti.

Veleno (Str)

Tetrodotossina
Tipo: pungiglione-ferimento;
TS: Tempra CD 22;
frequenza: 1 volta;
effetto iniziale: Barcollante per 1 round
effetto secondario: Paralisi per 1d4 round
cura: 2 TS consecutivi.

Ecologia

Ambiente: Coste temperate
Organizzazione: Solitario o coppia
Tesoro: Nessuno

Descrizione

Il tetrolimulus, un terrificante incrocio tra un artropode preistorico e una mantide religiosa corazzata, è un vero e proprio incubo per i naufraghi e i marinai abbandonati. La metà superiore del suo corpo, protetta da un esoscheletro spinato da crostaceo, è simile a una mantide religiosa molto robusta. Le sue micidiali zampe anteriori, ripiegate come in gesto di preghiera, possono scattare in avanti con velocità e precisione terrificante per dilaniare gli avversari prima che abbiano la possibilità di reagire. Sia i capitani che gli ammutinati ricordano sempre ai loro nemici l'effetto di questi artigli e il soprannome assegnato a questa creatura, la "ghigliottina da spiaggia", alludendo alla brutale giustizia che impartisce a coloro che vengono lasciati a riva dopo avere scelto la fazione sbagliata in occasione di un ammutinamento.

Un altro soprannome meno pittoresco con cui il tetrolimulus è spesso descritto è la "mantide marina", in quanto è dotato del guscio e delle robuste zampe di un granchio fusi alle possenti zampe di una mantide, a cui si aggiunge il micidiale pungiglione di uno scorpione. Il resistente guscio spinato della creatura protegge cinque paia di zampe affilate che, muovendosi assieme, garantiscono alla creatura una velocità notevole anche sui terreni più impervi. Il tetrolimulus ha colto di sorpresa molti marinai caricando fulmineamente attraverso un tratto di terreno dissestato, scivolando silenziosamente su un tratto di sabbia bagnata per poi zampettare sulle rocce con un rumore simile a quello dei dadi che rotolano sul tavolo.

Il suo ultimo tratto, il più terrificante, è il suo pungiglione caudale, che il tetrolimulus brandisce teso e ondeggiante come se fosse uno scettro regale. Il pungiglione è affilato come una lama lungo il margine esterno, ma la sua superficie tagliente è sempre meno pericolosa del veleno che riveste la lama. Chi soccombe a una dose di quel veleno, chiamato tetrodotossina, diventa presto una preda della mantide marina. I muscoli si contraggono in preda agli spasmi e ai crampi, rallentando gradualmente i movimenti; la vittima è consapevole della paralisi imminente e dell'agonia di essere maciullata e divorata quando sarà ancora viva. La tetrodotossina, uno dei veleni più crudeli esistenti in natura, è uno degli strumenti preferiti degli Assassini della Mantide Rossa, che apprezzano sia la dolorosa efficacia del veleno che l'aspetto da mantide della creatura che lo produce.

Ecologia

Fuori dall'acqua, il tetrolimulus adotta un insolito movimento ondeggiante per la metà superiore del corpo. Sebbene lo scopo di questo movimento non sia del tutto chiaro, si ipotizza, come nel caso delle mantidi di terraferma, che potenzi la visione primitiva della creatura e le renda più facile aggredire le prede. C'è chi suggerisce che restando perfettamente immobili quando ci si trova di fronte a un tetrolimulus sia possibile sfuggire alla sua percezione, ma nessuno è riuscito a confermare il successo di questa tattica e nessuno si sente sicuro di sé al punto di collaudarla sul campo.

Le femmine di tetrolimulus, le cacciatrici della specie, sono gli esemplari più aggressivi. I maschi si vedono raramente, vivono nelle acque più profonde come predatori di fondo ed emergono soltanto nella stagione riproduttiva, a inizio primavera. In questo periodo, per alcuni giorni all'anno, entrambi i sessi intraprendono grandi viaggi, spostandosi a volte anche per centinaia di chilometri, per tornare ai loro antichi territori di riproduzione situati sulle coste. Laggiù, le femmine dominanti e aggressive si uniscono ai maschi, di corporatura più piccola e delicata. Soltanto un numero limitato di questi maschi riesce a riprodursi e un numero ancora più limitato sopravvive per tornare nell'oceano. L'energia necessaria e lo sforzo del viaggio sfiniscono le femmine, che una volta ingravidate ricorrono alla fonte di cibo più vicina e accessibile che hanno, quella dei deboli maschi accanto a loro. Una femmina fertilizzata può perfino continuare a esibire segni di disponibilità per incoraggiare altri maschi ad avvicinarsi a lei... non per riprodursi, ma per soddisfare un suo appetito più immediato.

I cuccioli nascono in mare, e forse come atto di compensazione per la forza e la potenza che svilupperanno successivamente, trascorrono i loro primi mesi in fondo alla catena alimentare. Senza i solidi gusci della loro maturità sono prede facili, cosa che contribuisce fortemente a mantenere la diffusione della specie sotto controllo. Quando il loro guscio si fa più spesso e duro, la loro vita si fa meno difficoltosa e all'età di 6 mesi iniziano a combattere contro gli assalitori. Raggiungono la maturità in 12-18 mesi e possono vivere fino a 50 anni.

Il comportamento dei tetrolimulus è dettato soprattutto dall'istinto, ma durante la stagione della riproduzione queste creature, solitamente nomadi, combattono con ferocia pur di proteggere le rive che usano come territori di riproduzione ancestrali. Anche le mantidi marine maschili si impegnano in combattimento, sebbene in mare tendano più spesso a fuggire che a cercare lo scontro.

Le femmine sono presenti nell'area del Golfo di Abendego, dall'Isola Mediogalti in poi fino ai Ceppi, e a nord fino alle Terre Fradice. Perfino sulle rive del Rahadoum, a sud, sono comparsi alcuni sporadici tetrolimulus, che laggiù sono temuti come perverse manifestazioni di Achaekek, evocate per essere venerate dalla Mantide Rossa e come spietato promemoria della follia dello zelo religioso. Circolano descrizioni di creature simili al tetrolimulus anche a nord, e perfino nel Mare Interno, ma queste storie sono vecchie e fallaci come le navi dei pirati e dei mercanti che le mettono in circolazione; tutti i rapporti che parlano della presenza dei tetrolimulus lungo la costa del Cheliax, per esempio, sono più giovani di due generazioni.

Buona parte della stazza di un tetrolimulus è costituita dalla sua armatura; nonostante la loro grossa taglia, questi esseri possono sopravvivere con quantità relativamente limitate di cibo. Forse l'unico segno di intelligenza dimostrato dalla specie consiste nel fatto che evitano di cibarsi eccessivamente di pesci in un unico tratto di territorio, vagando invece per vari chilometri lungo la costa pur di preservare l'equilibrio ecologico. La maggior parte della loro dieta è costituita da pesci e cefalopodi, ma sono anche abili nel seguire le tracce che indicano la presenza di esseri viventi sulle spiagge per divorare quei mammiferi costieri tanto stolti da farsi sorprendere sulle spiagge, inclusi gli umanoidi. Come la maggior parte degli animali, i tetrolimulus tendono a evitare gli insediamenti più grossi o le aree frequentemente visitate dagli umani. Le spiagge più remote o inaccessibili sono gli habitat preferiti dalle femmine, ma di tanto in tanto una possente tempesta emersa dall'Occhio di Abendego può spingere alcune di queste creature sulle coste più frequentate o popolose. Una concentrazione sorprendentemente elevata di queste creature si trova nei pressi dell'Isola Mediogalti e negli arcipelaghi circostanti. Alcuni suggeriscono che questo sia dovuto a un allevamento di queste creature gestito dalla Mantide Rossa, affascinata dalla forma affine del tetrolimulus, ma forse questo è dovuto semplicemente al fatto che le acque pericolose e le insenature nascoste sono perfette per le abitudini di questa creatura, e che i frequenti ammutinamenti, naufragi e avventurieri imprudenti offrono una dieta ampia e variegata a questi brutali predatori.

Tetrodotossina

Sebbene nessuno sia tanto stupido da allevare attivamente le mantidi marine, di tanto in tanto il cadavere di una di queste creature viene sospinto a riva nelle baie più accessibili delle coste dei Ceppi o dell'Isola Mediogalti. Alcuni dei più intraprendenti residenti di Ilizmagorti hanno sviluppato un metodo per raccogliere il crudele veleno della tetrodotossina, che trae il suo nome dallo stesso tetrolimulus, e a rivenderlo agli assassini della Mantide Rossa. Una singola dose di tetrodotossina ha un costo di 1.300 mo. La sua rarità e la sua potenza ne fanno un prodotto prezioso e i prezzi al di fuori dei Ceppi o dell'Isola Mediogalti possono aumentare anche del 50 o del 100%.

Una dose di veleno può essere estratta dal cadavere di un tetrolimulus, purché la metà inferiore della creatura sia ancora intatta. Questo richiede una prova di Sopravvivenza con CD 25, e perfino coloro che solitamente sono abili nello scuoiare o sventrare una creatura hanno difficoltà a gestire il complicato pungiglione caudale. Chi cerca di estrarre il veleno della tetrodotossina senza possedere la capacità Uso dei Veleni è soggetto alla normale probabilità del 5% di avvelenarsi casualmente.


Fonte: Tetrolimulus