GargiyaGS 10 PE: 9.600

Questo serpente color rosso sangue emerge dalle profondità dell'oceano con occhi fiammeggianti e le fauci pronte a scattare. Dalle sue scaglie increspate s'irradia un calore soffocante.
Allineamento: N
Categoria: Bestia Magica (Acquatico) Enorme

Bestia Magica

Le bestie magiche sono simili agli animali ma possono avere un punteggio di Intelligenza superiore a 2 (nel qual caso la creatura capisce almeno un linguaggio, pur non essendo necessariamente in grado di parlarlo). Le bestie magiche hanno di solito capacità soprannaturali o straordinarie, ma a volte hanno soltanto un aspetto o un comportamento bizzarro. Una bestia magica ha i seguenti privilegi.

Tratti

Una bestia magica possiede i seguenti tratti (se non è indicato diversamente nella descrizione della creatura).

  • Scurovisione 18 metri.
  • Visione Crepuscolare.
  • Competente soltanto nelle sue armi naturali.
  • Competente in nessun tipo di armatura.
  • Le bestie magiche respirano mangiano e dormono.

Sottotipo Acquatico

Queste creature hanno sempre una velocità di Nuotare e possono muoversi in acqua senza effettuare prove di Nuotare. Non possono respirare aria a meno che non abbiano la qualità speciale Anfibio. Le creature del Sottotipo Acquatico considerano Nuotare sempre come Abilità di Classe.

Iniziativa: +1
Sensi: Scurovisione 27 m, Visione Crepuscolare; Percezione +6

Difesa

CA: 24, contatto 9, impreparato 23 (+1 Destrezza, +15 Naturale, –2 Taglia)
PF: 138 (12d10+72)
Tiri Salvezza: Tempra +14, Riflessi +11, Volontà +4
Immunità: Fuoco

Attacco

Velocità: 6 m, Nuotare 15 m
Mischia: morso +20 (3d6+10/19-20 più Afferrare), colpo di coda +15 (2d6+5)
Attacchi Speciali: Mari Bollenti, Scaglie Roventi, Stritolare (3d6+12), Ultima Esalazione
Spazio: 4,5 m
Portata: 4,5 m

Statistiche

Caratteristiche: Forza 31, Destrezza 13, Costituzione 23, Intelligenza 2, Saggezza 10, Carisma 10
Bonus di Attacco Base: +12
BMC: +24 (+28 per Lottare)
DMC:  35 (non può essere Sbilanciato
Talenti: Attacco Poderoso, Colpo Terrificante, Critico Focalizzato, Critico Migliorato (morso), Riflessi Fulminei, Spingere Migliorato
Abilità: Furtività +4, Nuotare +22, Percezione +6

Capacità Speciali

Afferrare (Str)

Se una creatura con questo attacco speciale colpisce con l'attacco indicato (di solito un artiglio o il morso), infligge danni normali e può tentare di Cominciare una Lotta come Azione Gratuita senza provocare Attacchi di Opportunità. A meno che non sia diversamente indicato, afferrare funziona solo contro avversari della stessa taglia o inferiore a quella della creatura. La creatura che afferra può scegliere di condurre la lotta normalmente o di trattenere l'avversario soltanto con la parte del corpo che ha utilizzato per afferrarlo. In questo caso, subisce una penalità di –20 alle Prove di Manovra in Combattimento effettuate per mantenere la presa, ma non ottiene la condizione In Lotta. La creatura non infligge danni aggiuntivi con una presa, a meno che non abbia l'attacco speciale Stritolare. Se la creatura non può stritolare, ogni prova di lottare successiva infligge automaticamente alla creatura trattenuta il danno indicato per l'attacco che ha stabilito la presa. Altrimenti, infligge anche il danno dello stritolamento (per l'ammontare indicato nella descrizione della creatura).

Le creature con l'attacco speciale afferrare ottengono bonus +4 alle manovre in combattimento effettuate per iniziare e mantenere una lotta. A meno che non sia diversamente indicato, afferrare funziona solo su avversari non più grandi della taglia della creatura. In caso contrario, viene indicato nella riga attacchi speciali della creatura.

Mari Bollenti (Str)

Una volta per minuto, un gargiya può concentrare il calore interno del suo corpo, facendo bollire l'acqua marina in un raggio di 6 metri per 1d6 round. Tutte le creature colte entro l'acqua bollente subiscono 4d8 danni da fuoco. Le creature che passano 2 o più round consecutivi subendo questi danni devono superare un Tiro Salvezza su Tempra con CD 22 o diventano Prive di Sensi. La CD del tiro salvezza è basata su Costituzione.

Scaglie Roventi (Str)

Un gargiya genera un calore talmente intenso che infligge 2d6 danni da fuoco a tutto ciò che tocca. Le creature che compiscono un gargiya con Attacchi Naturali o Colpi Senz'Armi sono soggette a questi danni. Ogni arma di metallo che colpisce un gargiya deve superare un Tiro Salvezza su Tempra con CD 22 o si fonde e riceve la condizione Rotto. Un'arma di metallo che fallisce un secondo tiro salvezza è distrutta. Le armi di legno si distruggono al primo tiro salvezza fallito. La CD del tiro salvezza è basata su Costituzione.

Stritolare (Str)

Una creatura dotata di questa capacità può schiacciare un avversario, infliggendogli danni contundenti, con una prova di lottare effettuata con successo (oltre agli altri effetti causati da questa prova, compresi i danni addizionali). I danni inflitti sono indicati nella descrizione della creatura, e di solito sono pari ai danni causati dall’attacco in mischia della creatura.

Ultima Esalazione (Sop)

Quando un gargiya viene ucciso, vomita dalla sua gola il macigno infuocato che riscalda il suo corpo. Il suo spasmo mortale infuocato infligge 6d6 danni da fuoco a tutte le creature entro un'esplosione del raggio di 6 metri. Un Tiro Salvezza su Riflessi con CD 22 dimezza questi danni. La CD del tiro salvezza è basata su Costituzione.

Ecologia

Ambiente: Oceani caldi
Organizzazione: Solitario o branco (2-3)
Tesoro: Nessuno

Descrizione

I gargiya, varianti più crudeli e imprevedibili dei Serpenti Marini loro cugini, si sostentano e orbitano intorno alle zone altamente sismiche. Le fenditure incandescenti non costituiscono alcun pericolo per queste creature: al contrario, eruttano un tipo di magma che conferisce ai gargiya delle capacità incredibili. Fin dalla nascita, i gargiya ingeriscono il magma bollente che sgorga dal fondale oceanico. Quando raggiungono la maturità, i mostri sviluppano un bolo di lava nella gola che consente loro di produrre un calore intenso a piacimento. Le tendenze aggressive dei gargiya nei confronti dei naviganti gli hanno guadagnato un appropriato soprannome: "bestie ribollenti".

L'affinità dei gargiya per tutto ciò che è vulcanico ha tracciato sui loro enormi corpi serpentiformi dei disegni puntiformi di color cremisi. Gli ornamenti ossei che spuntano dalla loro testa e dal collo somigliano a enormi spade di ferro, mentre centinaia di tozze appendici si protendono dai lati del ventre, contorcendosi in modo inquietante quando le bestie emergono dalle onde. Tra tutte le particolarità dei gargiya, però, quella forse più spaventosa è l'aspetto dei loro occhi e delle loro fauci, che risplendono della luce e del calore dei tizzoni ardenti, soprattutto quando la bestia è infuriata. I gargiya, in grado di scivolare nell'acqua come enormi pitoni, raggiungono i 9 metri di lunghezza e possono pesare fino a 5 tonnellate.

Ecologia

Le leggende del mare narrano che quando la razza dei gargiya era giovane, il fondale oceanico nei paraggi tremò e si spalancò e le bestie rimasero affascinate dal calore dei vulcani marini in piena attività. Queste regioni sismiche attiravano i gargiya con la promessa di un luogo sicuro e isolato, nonché con il miraggio del potere, anche se questo le creature dall'intelligenza animale non potevano saperlo. Sebbene non sia ancora chiaro in che modo i gargiya abbiano ottenuto tale potere, gli studiosi concordano nell'affermare che è il magma a costituire la fonte primaria di sussistenza dei gargiya, nonché delle loro capacità ipertermiche.

Secondo gli studiosi i gargiya, diventando via via più abili nella manipolazione del calore, hanno sviluppato un istinto di protezione verso i crateri vulcanici in cui dimorano. Mentre le leggende più antiche parlano di gargiya che emergono raramente e preferendo restare nei pressi delle loro tane vulcaniche, le storie più recenti descrivono i gargiya come esseri che considerano qualsiasi creatura senziente, anche quelle che solcano le acque a più di un chilometro di distanza, una minaccia da affrontare immediatamente. I pochi naviganti sopravvissuti a questi scontri, raccontano che i gargiya pattugliano attivamente le acque nei pressi dei loro condotti vulcanici, pronti a emergere al minimo segnale della presenza di uno sfortunato navigante. A quanto sembra, i gargiya credono che chiunque passi accanto alle loro preziose tane non possa fare a meno di esserne invidioso.

È appunto a causa dell'aggressività dei gargiya che un piccolo gruppo di cartografi oceanici ha dedicato la propria carriera a registrare la posizione delle tane conosciute di queste creature. Le mappe che hanno stilato, reperibili in molti mercati portuali del sud, sono molto popolari tra i mercanti e i pirati intenzionati a evitare questi incontri infuocati. Tuttavia, a riprova della mancanza di scrupoli che caratterizza la competizione tra molti mercanti che viaggiano per mare, non è raro imbattersi in alcune di queste mappe caratterizzate da certi "errori": inesattezze inserite a bella posta dai precedenti possessori della mappa, per condannare i rivali a una fine orribile, o per proteggere le rotte navali più lucrose.

A dispetto della terribile reputazione dei gargiya, alcune culture di Golarion bramano i loro nuclei di lava, considerandoli un simbolo di prestigio e ricchezza. I Taldani in particolare sono attratti dal misterioso e seducente bagliore dei nuclei di magma. I patriarchi taldani più abbienti spesso considerano il possesso di un tesoro tanto raro (e la possibilità di sfoggiarlo, naturalmente) il degno traguardo di un'intera vita. Incuranti dei rischi che comporta dare la caccia a un gargiya, questi pa-triarchi a volte ingaggiano squadre di avventurieri perché riportino loro questi nuclei. La maggior parte di tali spedizioni termina tragicamente tra sangue e fiamme, ma per alcuni naviganti particolarmente tenaci, il potenziale premio in gloria e ricchezza è troppo allettante per resistere.

Habitat e Società

La maggior parte dei gargiya conduce una vita solitaria nei pressi dei più grandi arcipelaghi caratterizzati da una forte attività vulcanica. Sono frequenti soprattutto nelle acque isolate che circondano I Ceppi, ma si parla di avvistamenti sporadici in tutti i mari più caldi di Golarion. Una significativa concentrazione di gargiya è presente nei pressi del Fumatore, dove il magma fuoriesce direttamente dal fondale marino, e si parla di alcuni avvistamenti avvenuti anche su un tratto di mare a nord dell'Isola dello Squalo, dove dozzine di tane dei gargiya sarebbero disseminate su tutto il fondale oceanico. Tuttavia, nessuno sa dire con certezza se quest'ultima storia sia vera, o si tratti solo una favola inventata per tenere le autorità lontane dai nascondigli dei bucanieri che imperversavano sull'isola da prima che i Sahuagin la reclamassero per loro.

I gargiya di norma non dividono il territorio con i loro simili. Tuttavia, alcuni marinai raccontano di avere sconfitto un gargiya dopo un lungo e brutale scontro solo per essere immediatamente aggrediti subito dopo da un altro, verosimilmente giunto in aiuto del suo simile. Resta da determinare se tali storie siano semplici esagerazioni o dimostrino effettivamente che i gargiya possono collaborare tra loro, cosa che ha scatenato più di una rissa in varie taverne portuali. La prestazione dei vari millantatori nel corso di queste risse spesso è indicativa della loro effettiva capacità nel prendere parte alle esotiche avventure di cui poi vanno in giro a vantarsi.

Come se le dicerie su gargiya capaci di collaborare tra loro non fossero abbastanza inquietanti, voci ancora più sinistre provengono dai naviganti che hanno osato avventurarsi nell'Occhio di Abendego. Laggiù, stando a queste storie, le acque turbolente sferzate dall'eterno uragano di Golarion celano gruppi di gargiya eccitati fino alla frenesia dalla tempesta che seguì alla morte di Aroden, avvenuta un secolo fa. Secondo la leggenda, questi gargiya percorrono l'intera area dell'Occhio come predatori, tendendo imboscate alle navi e ustionando i loro equipaggi nelle acque salate dell'oceano che rendono bollenti. Si dice che decorino le loro tane vulcaniche con le ossa delle vittime, cosa che attribuirebbe ai gargiya un'intelligenza superiore a quella dei semplici animali.

Diversamente dalla maggior parte dei rettili, i gargiya partoriscono i loro piccoli già vivi. Gli studiosi sono d'accordo nell'affermare che di norma i gargiya dei due sessi s'incontrano per la riproduzione circa ogni dieci anni. Dopo l'accoppiamento, le bestie si separano. Si ritiene che una volta tornata alla tana, la femmina ingerisca grandi quantità di magma durante la gestazione del suo unico piccolo. La gestazione dura generalmente circa un decennio. Al momento del parto, il gargiya espelle il piccolo all'interno di una fenditura colma di magma, dove il cucciolo cresce e si rafforza finché non è pronto a cercarsi un territorio suo. Sebbene la durata della vita dei gargiya sia ancora oggetto di discussioni, gli studiosi ipotizzano che si attesti circa sui 300 anni. Voci non accreditate, tuttavia, parlano di gargiya assai più longevi che esisterebbero addirittura da prima della nascita della civiltà moderna, ma se qualcuno ha mai veramente incontrato un tale antico terrore ed è sopravvissuto, non è mai tornato a raccontarlo.


Fonte: Gargiya